Oggi vi presentiamo le creazioni di Emanuela!
Mi piace intervenire in modo artistico sugli
oggetti della quotidianità: dal mobile al complemento d’arredo, dal capo
d’abbigliamento al gioiello d’autore. Utilizzo materiali ed oggetti semplici, spesso
recuperati. Mi piace l’idea che prodotti abbandonati o giunti al termine del
loro utilizzo possano avere una seconda possibilità, esprimere una nuova
poetica, magari attraverso il riassemblaggio o la decorazione. Sono convinta
che ogni materiale abbia una sua vitalità intrinseca e che la sua
trasformazione a manufatto lo carichi di identità storiche e culturali: quello
che faccio è cercare di aggiungere un nuovo capitolo nella storia dell’oggetto.
Molto della conoscenza che possiedo mi è stato trasmesso dai miei insegnanti e
dalla famiglia, soprattutto da mia mamma, nonna e dalla zia Lucia: conoscenza dei
materiali, manufatti in carta,
lavorazioni a tricot o all’uncinetto.
Quei saperi artigianali che oggi
tendono ad essere dimenticati, ma sono
vitali e fecondi quando vengono trasmessi
direttamente, quasi in modo orale, tra le generazioni. Solo così possono
crescere, contaminarsi tramite la tecnologia, modificarsi e adattarsi alla
personalità di chi crea o vuole creare qualcosa che aspiri ad essere arte. Non
esiste punto di arrivo nella formazione personale, curiosità e passione devono
esserne il motore. Per questo sto seguendo un percorso di approfondimento
artistico e pittorico con il Maestro Carlo Monopoli. Attraverso lo studio delle
opere del passato e della contemporaneità cerco di sviluppare un mio proprio
linguaggio espressivo anche nel campo delle arti visive.
Il mio percorso è iniziato in modo quasi casuale. Passeggiando per mercatini mi sono fermata presso una
bancarella di bijoux. Da lì ho cominciato a documentarmi, a modificare piccoli
gioielli, a sperimentare. Potrei definire quello che faccio come un’opera di
decontestualizzazione: prendo piccoli oggetti di recupero, materiali umili, li modifico e, tramite la
decorazione, ne faccio qualcosa d’altro. In questo modo piccole conchiglie o
pezzetti di plastica prendono nuova vita come orecchini o applicati ad una
banale t-shirt la rendono speciale. Lo stessa tecnica la utilizzo per le borse,
i mobili, i complementi d’arredo come specchiere o candelabri.
Il segno distintivo delle tue creazioni..
Quello che faccio è essenzialmente una
metamorfosi degli oggetti: in una sorta processo alchemico smonto, combino, trasformo
in altro il materiale di partenza. Per farlo nel modo adeguato devo saperne ascoltare la storia, la vita, le qualità
materiche. Questa attività di evocazione ed infine di creazione è strettamente
collegata alla sensibilità, al genio artistico di chi compie il processo. La
consapevolezza dell’azione artistica è ciò che rende unico ogni pezzo che esce dalle mie mani. Certo, poi
esiste la cifra stilistica personale, caratterizzata da una creatività fresca, da colori accesi e
dall’attenzione alla qualità realizzativa.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
In questo momento sto lavorando su quadri
figurativi realizzati con oli, acrilici e tecniche miste.
Qual è il tuo sogno nel cassetto riguardo il
tuo lavoro?
Mi piacerebbe ampliare la portata del mio
lavoro creando un brand personale, attivare collaborazioni con altri artisti
che condividano la mia visione. Credo che nel lavorare insieme ad un progetto
vi sia molto spazio per imparare e progredire reciprocamente.
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