Antonella è una nuova amica del nostro blog ed ha avuto un'idea che siamo fiere di diffondere perché oltre ad essere un progetto pienamente in linea con le produzioni artigianali e l'handmade italiano, ha un retroscena socialmente interessante, soprattutto per chi vive nelle grandi città, ha figli ed ha la necessità di vivere la strada e potersi muovere comodamente ed in sicurezza.
Antonella é rivenditrice di Cargo Bike e Cargo Bike
Designer per FRIDABIKE ed il modello in foto è stato realizzato
su disegno della creativa, è artigianale e completamente made-in-Italy. Antonella si occupa del taglio del
legno e cuce sia capottina che i cuscini.
Antonella produce bavagline-bandana che chiama
"Bandagline: hanno la funzione di bavaglini dai zero
mesi all'infinito - e ci racconta - "mio figlio ha sei anni e la usa ancora al posto della
sciarpa: un lato è in cotone, il retro è in pile, spugna o in felpa. Sono molto
carine anche come utile regalo per le ragazze incinta".
Al fine di unire il progetto FridaBike con la produzione artigianale delle Bandagline, la designer sta realizzando un MICRO_NEGOZIO in CARGO BIKE per LA
BANDAGLINA (attualmente è in attesa della licenza di commerciante itinerante e nel frattempo
partecipo a qualche mercatino tipo Circo delle Pulci).
Le bandagline sono vendute sul sito www.fridabike.com nella pagina Shop.
(non è ancora un e-commerce: la vendita avviene tramite mail essendo la produzione non seriale ed essendo ogni Bendaglina diversa una dall'altra.
Antonella crea inoltre gonne principalmente in neoprene (ma anche in lana o cotone-lino) dipinte a mano con
pennarelli per tessuto oppure rivestite di tulle.
..Noi abbiamo voluto conoscere meglio la designer e l'abbiamo intervistatacosì !
Cosa desideri trasmettere con le tue creazioni?
Quando vedo per strada dei bambini che non conosco con
addosso dei vestiti che ho fatto con le miei mani mi emoziono.. vorrei che questi
vestiti trasmettessero un po' di questa emozione a chi li compra o a chi
li riceve in regalo.
Come immagini il destinatario delle tue creazioni?
Bambini che corrono e giocano con vestiti comodi, non
sopporto le mamme che vestono i bambini con un abbigliamento non adatto al
parco giochi, è una sofferenza per loro non poter correre e sporcarsi come
fanno gli altri, magari per nulla: non è detto che un bambino vestito elegante
sia un bambino vestito bene.
Cosa contraddistingue rendendo uniche e riconoscibili
le tue opere?
I volumi e i tessuti! Le gonne che realizzo per le
bambine sono ampie, molto ampie, uso esattamente il doppio della stoffa che
serve per fare una normale gonna arricciata in vita, ma utilizzo tessuti che
sdrammatizzano tutta questa eleganza, per lo più neoprene mélange che
sembra felpa, impalpabile, oppure cotone e poi pail e lana cotta per
la collezione invernale.
Invece le bavagline non sono propriamente
effetto bandana da "cowboy", sono arrotondate in
punta. Non uso mai linee dritte o punte, nemmeno quando disegno Cargo Bike.. prediligo sempre forme morbide, è più forte di me.
Se vado nei negozi per bambini noto che la moda bimbo
non segue la moda, è sempre un mondo a parte, è sempre uguale, anno dopo anno,
rosa e azzurro, salopette e magliette stampate.. mentre per i capi che
realizzo vorrei seguire la moda come se dovessi essere io ad acquistare per me,
ma con la comodità di chi ci deve correre e fare le capriole.
Se fossi un tessuto, una pietra o uno strumento da
lavoro, cosa saresti?
Felpa melange.
Il nome di un creativo con il quale vorresti
collaborare?
Maison Balenciaga
Cosa non deve mancare mai nel tuo laboratorio?
L'elastico. Lo uso sempre per ogni capo che realizzo,
così posso giocare con le taglie, i bambini riescono a vestirsi da soli
facilmente. Inoltre evito sempre di fare cerniere, tasche nascoste, asole, i
bottoni; questo serve anche a contenere i prezzi. I vestiti dei bambini è
giusto che abbiano prezzi più bassi perché verranno sfruttati per minor tempo.
Da quando ho avuto figli e ho iniziato a vestirli ho capito che i vestiti da
bambini non devono essere come quelli per adulti in una taglia più piccola, ma
devono essere realizzati pensando alle loro esigenze.
La tua creazione preferita? Che storia racconta?
Per lo scorso Natale ho realizzato la serie di mini
gonne a palloncino che ricordavano i colori delle Principesse della Disney.
C'era la gonna Cenerentola, Aurora, Bella e Ariel. Ho utilizzato neoprene e
Tulle cangiante ed elastici argento. Sapevo che sono le figlie a scegliere e
non le mamme, infatti sono andate a ruba, le ho dovute riassortire tre volte!
L'idea è stata di mia figlia di tre anni, ogni capo deve superare il test
Frida, se non piace a lei ,è probabile che non piacerà alle altre bimbe.
Com'è iniziato il progetto del marchio?
Tutto è iniziato per colpa di una bavaglina comprata
per mia figlia di pochi mesi in un viaggio in Danimarca, era diversa da quelle
italiane, aveva il retro in pile, poi l'ho persa e ho dovuto rifarla
immediatamente perché ormai, usavo solo quella. Così ho inventato
una forma nuova, ho iniziato a regalarle alle amiche, poi a venderle alle
amiche delle amiche e così via. Nel frattempo mia figlia è cresciuta e ho
iniziato a cucirle io i vestiti, ricevevo sempre complimenti poi una volta mi
hanno fermata per strada per chiedermi dove avessi comprato i vestiti, così mi
sono decisa a proporli ad un negozio.
Ha funzionato ed ho registrato il
marchio.
Cosa pensi del mondo della moda attuale e come lo vedi
nel prossimo futuro ?
Sono contenta di non essere una stilista per adulti, è
un mondo, soprattutto ad un certo livello dove la competizione è tale da
esaurire anche i più talentuosi, le collezioni sono sempre più numerose, ci
sono le seconde linee, è una corsa senza fine, il giorno dopo la sfilata già si
lavora per la sfilata successiva anche se mancano 6 mesi. Quando ho
iniziato a fare la modella, prima della crisi, non era così, c'era
più libertà di rischiare, di creare, di fare spettacolo. Oggi bisogna
portare a casa il risultato per forza, se una stagione va male salterebbero
posti di lavoro.
Il lato positivo di questa crisi è che gli stilisti
che vogliono continuare a vendere devono pensare che l'abito deve entrare in un
corpo di una persona normale. Sopravvive chi, oltre ad essere creativo, offre
un prodotto con una buona vestibilità, che faccia sentire bella/o il cliente
finale. Il futuro sarà sempre più così.
Qual'è il tuo sogno nel cassetto?
Tutti i sogni che avevo si sono realizzati.
Per ultimo
vorrei fare solo la designer per La Bandaglina e Fridabike ed eliminare gli
altri lavori che mi hanno permesso di autofinanziarmi fino ad ora, ma che mi
tengono occupata troppo tempo e mi stanno facendo impazzire.. ma sento che il
momento si sta avvicinando, forse entro la fine del 2015.
Questo mi
permetterà di essere più concentrata sulle attività a cui tengo e di avere più
tempo da dedicare alla mia famiglia.
Grazie alla crisi, credi che la gente stia riscoprendo
l'unicità delle creazioni handmade e l'importanza del recupero dei materiali?
Sicuramente sì.
E' passata la moda (per fortuna)
dell'andare in giro griffati, a Milano in primis. Ora si è più orgogliosi ad
indossare una borsa o un vestito che siano un pezzo unico.
Con la crisi
il consumatore compra meno cose, quindi sceglie meglio e diventa più critico.
Entrare in una boutique pieni di soldi è facile che si esca con qualcosa di
bellissimo, ma la vera bravura è quando lo shopping diventa una caccia al pezzo
unico tra mercatini e on-line alla ricerca di giovani Designer (perché non hanno
i soldi per un negozio vero!)... alla fine siamo tutti un po' stilisti!
Qual'è stato il tuo percorso personale?
Da piccola mia mamma mi cuciva i vestiti addosso, ero
troppo alta e non li trovavo nei negozi per bambini. Poi il destino ha voluto
che iniziassi a fare fitting come modella, già a 15 anni, per
svariati stilisti sia in Italia che a Londra, anche alcuni tra i più grandi
come Armani, Alessandro dell'Acqua, Stella McCurtney, Agnona, Fay e D&G e
senza rendermene conto, passivamente per 18 anni, ho imparato tutto quello so
fare;
Fitting è quando lo stilista prende il capo campione o a volte solo la
stoffa e te la mette addosso con l'aiuto di una modellista inizia a dare forma
e spillare, il pezzo passa poi in ditta dove viene realizzato il capo modificato che va poi riprovato e nuovamente modificato dallo stilista per numerose volte fino al giorno della
sfilata.
Involontariamente penso di aver avuto la
miglior scuola di stile, di modellistica e confezione che avessi mai
potuto sperare.
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