Il suo marchio ha un nome che ci riporta alla nostra infanzia ed al gioco che impegnava i nostri pomeriggi spensierati: SassiCartaForbice.
Lasciamo ad Alessandra lo spazio per presentarsi al pubblico di thetailorsproject, buona lettura e buona visione!
"Sassi è il mio soprannome fin da quando ero
piccolissima ed i sassi sono materiali forti, umili e tenaci sia nel tempo che nello spazio.
Ricordo che un giorno, passeggiando per una spiaggia, trovai uno strano
sasso con un buco nel centro probabilmente scavato dal mare.
Lo portai con me e divenne allora un mio personale amuleto mentre oggi,
rivisitandolo, il mio logo!"
"Amo disegnare abiti che si adattino alle
persone e non viceversa.
Penso che ogni fisico abbia qualcosa da
risaltare: la femminilità é sentirsi bene nei propri panni e l'abbigliamento stesso è fra le
espressioni più intime della nostra personalità.
Spesso le forme pensate dagli stilisti non
hanno niente a che fare con ogni singola donna.
Lo stile che mi rappresenta è sicuramente molto
pulito, fatto con poca materia ma di buona qualità, rivolto ad una donna che
sceglie il vero made-in-Italy preferendo
spendere una volta 'un po’ di più' anziché molte volte 'poco'".
"Sono cresciuta a Roma e dopo aver studiato Storia
dell'arte Contemporanea ho capito che una delle mie passioni poteva diventare il
mio vero lavoro. Ho iniziato così l'Accademia di moda Ida Ferri diplomandomi come
cartamodellista.
Subito dopo, nel 2006, sono sbarcata a Torino ed ho iniziato a lavorare come stilista presso la Sartoria il Gelso lavorando sul 'su
misura' e disegnando principalmente su richiesta abiti da sposa".
"Dal 2010 disegno una mia linea di abiti
femminili con marchio SassiCartaForbice venduti inizialmente a Torino (in via Principe
Amedeo 35) ed in seguito, grazie alla partecipazione a fiere di settore come la Macef di Milano, in altri
punti vendita sparsi in tutta Italia".
"Cosa penso dell'attuale situazione economica italiana? Il tessile sta vivendo una crisi spaventosa e tangibile su vari livelli. Rimane comunque un
punto di forza del nostro Paese nel mondo e mi dico, anche per scongiurare il tormento sul futuro, che i periodi come questi sono ciclicamente inevitabili e
che l’unico modo per renderli fruttuosi sia rimettere davvero tutto in
discussione.
Se noi tutti riconsiderassimo davvero, avendo meno disponibilità
economica, il valore dei soldi, spenderemmo
meno ma probabilmente meglio e privilegiando le realtà che fino ad ora hanno patito la
concorrenza del 'tutto a poco'.
Nel mio cassetto dei sogni c’è un piccolo punto
vendita a Roma, ed una linea maschile: oggi molti uomini mi sottolineano la mancanza di
abbigliamento maschile che abbia un valido equilibrio prezzo-qualità-‘indossabilità’".
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