Lei è spettacolare: una sferzata di allegria, ottimismo e genio creativo. Le sue creazioni non hanno bisogno di essere spiegate né raccontate: i premi che continuano ad accumulare parlano per loro e noi di The tailor's project non possiamo che farvele scoprire con l'invito a toccarle con mano.. perché sono talmente belle da sembrar quasi finte.
Conosciamo meglio Benedetta:
Qual è stato il tuo percorso?
Qual è stato il tuo percorso?
Il mio percorso inizia come una fiaba… “C’era una volta…” e continua come una romanzo di avventura. Siamo appena agli inizi della storia.
Com'é nato il progetto ?
Un po’ per gioco. Il gioco più serio che mi sia mai divertita a fare!
Cosa ti regala maggiore ispirazione?
Le mie collezioni si costruiscono su due trame che si mescolano e intersecano continuamente, ciò che vedo e mi emoziona e i miei ricordi. In ogni borsa convivono queste due anime: io sono, io ero.
Che progetti hai a breve termine?
Stiamo lavorando alla realizzazione del laboratorio, in cui sperimentare e produrre.
E a lungo termine?
Preferisco concentrarmi sul presente,la mia vita è tutta una sorpresa e il futuro me lo immagino come un sogno!
Benedetta Bruzziches nasce a Caprarola, un piccolo paesino in provincia di Viterbo, nel 1985. Fin da piccola manifesta una spiccata propensione nel trasformare oggetti di uso quotidiano in borse e accessori creativi. La madre per salvaguardare l’oggettistica di casa è così costretta a insegnarle a cucire e Benedetta svuota nel giro di pochi mesi i bauli della nonna. Cuce, assembla, ricama e intarsia.
Crescendo, si aggira per mercatini e botteghe vintage, mostrando una predilezione per l’eleganza degli anni ’40 e ’50. Quando dalla provincia si trasferisce nella capitale, si specializza in design e incontra alcuni giovani creativi con in quali intesse un rapporto di confronto e condivisione che dura tuttora. Stimolata anche dalla loro fiducia partecipa a numerosi concorsi e spesso, con suo grande stupore, ne esce vincitrice.
Per imparare bene il mestiere si impone allora qualche stage e, a 22 anni, le si offre la possibilità di vedere il genio di Romeo Gigli all’opera. Milano però è troppo plumbea per lei, così decide di lasciare la metropoli e partire alla scoperta di affascinanti luoghi esotici. Si ritrova in India e si immerge con curiosità ed entusiasmo nella nuova cultura che la ospita. Poi va in Cina, Giappone, Usa, Brasile e Africa. In poco meno di due anni tocca quattro dei cinque continenti. Quando rientra in Italia, i tempi sono ormai maturi: la ragazza è pronta a lanciare il suo marchio.
L’intera famiglia si lascia coinvolgere nell’avventura ma sarà Agostino, il secondogenito di casa Bruzziches, ad accompagnare Benedetta fianco a fianco con affetto ed entusiasmo.
Quando poi nel 2009 i due fratelli Bruzziches si affacciano al TRANOI di Parigi riescono, con la loro energia schietta e travolgente, a trascinare tutti nel loro favoloso mondo, un mondo fatto di bianchi armadi in miniatura accatastati l’uno sull’altro.
Oggi l’avventura continua e se per caso vi trovate a Viterbo, sappiate che c’è un giardino, “Il giardino dell’Erbavoglio”, in cui i sogni diventano realtà.
Benedetta Bruzziches
"THANKS FOR HELPING YOUNG DESIGNER TO GET OLDER!!!"
Via dell'Orologio Vecchio 26,Viterbo 01100
tel. 0761/1701768
fax. 0761/1701760
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