Buon martedì cari lettori!
Oggi vi presentiamo Ilaria, la trentenne "creativa in nursery" (come le piace definirsi) di Reggio Emilia.
"Il cucito
creativo è il mio hobby, a cui dedico il tempo che lavoro e famiglia mi
concedono. Un tempo che è diventato sempre più importante perché dedicato interamente
a me, alle mie passioni ed alla mia creatività".
Vi riportiamo subito una bellissima risposta alla nostra intervista ad Ilaria:
Cosa contraddistingue rendendo uniche e
riconoscibili le tue creazioni?
Direi di certo l’imperfezione. Che
secondo me è l’aspetto più bello dell’handmade.
Il filosofo italiano Giulio Cesare Vanini diceva: <<il paradosso della perfezione è
che l’imperfezione è perfetta>>.
Ogni volta in cui porto a termine la creazione di un mio oggetto mi sento
soddisfatta solo se è imperfetto al punto giusto.
Ho tante idee e mi piace creare cose
diverse, perciò non ho ancora uno stile riconoscibile. Per questo doto tutte le
mie creazioni di un piccolo simbolo, un cuoricino ricamato, che ovviamente è
sempre imperfetto!
Il percorso di Ilaria inizia grazie anche alla creatività della madre che con lei ha potuto sperimentare diversi tipi di hobby creativi..."Sono arrivata al
cucito creativo grazie a un corso che ho seguito presso un laboratorio del mio
paese. Da subito è cresciuta la passione per il pannolana e mi si è aperto un
ventaglio di possibilità creative che nemmeno immaginavo. A questo poi è
seguito un percorso quasi totalmente autodidatta per imparare a usare la
macchina da cucire. Prima alcune cosine semplici, qualche regalo
a nipoti, parenti e amiche. Poi le prime idee di partecipare al mercatino del paese. Il
mio è un percorso ancora molto acerbo che spero possa crescere e arricchirsi di
esperienza e di originalità.
La passione c’è.
Di idee ce ne sono a milioni.
Il
tempo…beh, quello bene o male si trova".
Il marchio di Ilaria è L'Ago delle Idee, la traduzione letterale di
un processo che è avvenuto nella quotidianità della creativa. "Il mio approccio un po’
casuale con l’ago per cucire ha pian piano suscitato lo sviluppo di un piccolo 'sciame creativo': diversi oggetti che nascevano e prendevano forma dall’incontro tra
innumerevoli idee ed un minuscolo strumento".
Sicuramente il mio lavoro di insegnante e la
piacevolezza dello stare in mezzo ai bambini ha influito sul tipo di creazioni
che faccio. Uno stile colorato e “fumettoso” ma che al tempo stesso non vuole
essere scontato.
Con le mie creazioni vorrei trasmettere positività e ironia.
Mi piace pensare che le cose che creo possano
piacere a bambine, ragazze e donne che sanno e vogliono prendere la vita con ironia. La parte “bambina” che è in
noi va coltivata e non dimenticata. Il gioco è ciò che, durante la nostra
infanzia, ci ha fatto imparare come “gira” il mondo e siccome sappiamo tutte
che stare nel mondo non è affatto facile, nessuno ci impedisce di rivalutare
l’aspetto ludico delle cose per “alleggerire” la quotidianità senza sminuirne
l’importanza.
Ho regalato diverse cose ad amiche per celebrare diversi momenti
importanti della loro vita: nascite, compleanni, maternità.
Una donna che sa
affrontare col sorriso la bellezza dell’essere donna in tutte le fasi della
vita è sicuramente una persona da ammirare e imitare.
Beh, “piccole” donne! Il target originario
delle mie creazioni sono sicuramente bambine e ragazzine. Gli accessori e gli
oggetti in feltro e pannolana che faccio hanno sempre attratto maggiormente
l’infanzia, con qualche eccezione.
Proprio queste eccezioni mi hanno portato ad
elaborare oggetti e a ideare proposte per un pubblico femminile più adulto.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
I primi approcci espositivi mi hanno
insegnato che devo ancora lavorare su tanti aspetti delle mie creazioni. Ho in
mente una maggiore definizione delle linee creative e dei target a cui sono
destinati i miei oggetti. Questo per poter arrivare meglio al pubblico, in modo
più chiaro, accattivante e originale.
Come vedi il tuo lavoro rispetto all’attuale
crisi economica?
Per fare le mie creazioni cerco di utilizzare
anche tessuti e bottoni recuperati da
vecchi abiti o accessori.
Quando acquisto tessuti nuovi cerco di utilizzare in
modo creativo anche gli scarti: gli orecchini che propongo, per esempio, sono
composti dai piccoli ritagli di stoffa che solitamente andrebbero buttati.
Essendo
all’inizio di questa esperienza di hobbista non ho grandi guadagni e sono la
prima a mettere in pratica soluzioni “anti-crisi” cercando comunque di non
perdere l’originalità e la semplicità delle cose.
L’importanza del recupero dei materiali credo
sia una consapevolezza sempre più presente: pensiamo solo a quante informazioni
troviamo su internet su come riutilizzare le cose e sul fai da te!
Chi
ha la fortuna di avere estro creativo e riesce a coniugare le due cose riesce a dare un valore aggiunto agli oggetti ed ai materiali. Spesso negli abiti o
negli accessori handmade troviamo caratteristiche di fascino, eleganza e
originalità che le grandi catene di distribuzione sono ben lontane dal fornire.
Credo, e spero, che la gente se ne stia accorgendo.
L’handmade fa bene allo
spirito e al portafoglio.
Grazie mille di questa opportunità!
RispondiEliminaE' una gran bella soddisfazione!
Ilaria_L'Ago delle Idee