mercoledì 17 luglio 2013

La Comune dell'Handmade: Luthopika

Buon mercoledì lettori,
Oggi è il momenti di parlarvi di Giusy Sibilano e delle collezioni Luthopika!

"Ho sempre amato l’arte del filato: maglia, crochet, ferri, uncinetto sono termini che ho pronunciato sin da piccina. E’ il privilegio tipico di chi, come me, ha avuto l’enorme fortuna di essere la nipote di una meravigliosa artista del lavoro a maglia e all’uncinetto, mia nonna paterna, in grado di lasciare letteralmente a bocca aperta chiunque si trovasse ad ammirare i suoi centrini di filo di scozia, le sue tovaglie merlettate, i suoi cardigan di morbidissima e caldissima lana angora, i suoi cappellini colorati in regalo per tutti i neonati di amici e familiari. 
Ovvio e naturale per me entrare sin da subito in contatto con quegli oggetti e con quella sfera del manuale, dunque, restare ore ad osservare le mani di mia nonna, leggere e veloci, intente a sferruzzare o a maneggiare uncinetti e ferri di ogni tipo in qualunque luogo ci trovassimo: casa, spiaggia, parchi, boschi…ovunque - mi ricorda qualcuno che si è portato uncinetto, perline e gomitoli anche in viaggio di nozze!!!.

Imparare ad usare quegli strumenti ha rappresentato per me la conquista più grande, una conquista avvenuta in giovane età e portata avanti per molto tempo, ma ad un certo punto abbandonata per motivi di studio prima e professionali dopo!".


"Luthopika nasce l’8 dicembre del 2010, il giorno in cui decido di trovare rifugio dallo stress e problematiche quotidiane del mio lavoro - l’altro!!- nella meravigliosa arte del Beaded Crochet, ovvero il sapiente intreccio, mediante lavorazione tubolare, del filo di scozia con perline in vetro di differente natura, colore e dimensione!!

Quel giorno ho, infatti, deciso di riprendere in mano l’uncinetto - i ferri sono ancora lì che aspettano di essere impugnati!! - e tornare a creare, ma con uno spirito nuovo, orientato verso qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto in passato: dare forma ad accessori dallo stile minimal ed essenziale, forme semplici e lineari, in grado di rispecchiare il mio stile e il mio carattere - la mia prima cliente sono stata e sono tuttora io…ovviamente!". 



A chi si rivolge Luthopika?
Il mio brand si rivolge, in maniera forse un po’ ambiziosa, a tutte le donne (ma anche a qualche maschietto!!) che vogliono sentirsi uniche e speciali ogni giorno con qualunque abito e in qualunque occasione. 

Qual'è stato il tuo percorso?
Come nella maggior parte dei casi il risvolto commerciale del brand Luthopika è frutto di un percorso graduale, che mi ha visto impegnata in una produzione di accessori inizialmente rivolta ad un cerchia ristretta di amici e conoscenti, ma che nel tempo ha incontrato un crescente apprezzamento del prodotto determinando un naturale e progressivo 'aumento della domanda'…giusto per dirla così, in termini commerciali!!

Da questo momento mi è sembrato naturale rivolgermi alla sfera dei social networks che reputo davvero utilissimi sul piano della promozione e diffusione ad un pubblico sempre più ampio (Facebook, Twitter, Pinterest, e il prossimo che domani sicuramente qualcuno inventerà!); creare un mio blog (che però vorrei seguire molto di più!!); iniziare ad esporre in un punto vendita fisico (in un negozietto adorabile gestito da un’artigiana davvero in gamba che offre a me e a molte altre creative questa bella opportunità: www.admaioracreazioni.it!) o in diversi eventi tra cui l’ormai noto agli Festival dell’Handmade a Verona organizzato dalla fantastica Roberta. Contemporaneamente è seguita la scelta di presentare i miei articoli su diverse piattaforme di e-commerce, tra cui Etsy (http://www.etsy.com/shop/Luthopika) e  Dawanda (http://it.dawanda.com/shop/Luthopika).



Quali sono i tuoi prossimi progetti?
E’ certamente quest’ultima linea la mia sfida più grande per il presente e per il futuro: offrire collezioni uniche, non seriali, in grado di trasmettere una personalità inequivocabile a chi sceglierà di indossare creazioni non 'etichettabili' come semplice bigiotteria, ma piuttosto l’esito di un progetto creativo basato su una sperimentazione continua.

Qual'è il tuo sogno nel cassetto?
Ma certamente il mio sogno nel cassetto è dare vita ad una esperienza ben più grande e articolata, che si traduce in un vero e proprio spazio fisico che amo definire la 'comune dell’handmade'!!! Io me lo immagino così: un grande loft luminoso suddiviso in area vendita (prodotti finiti ad opera di diversi creativi, design, artigiani rappresentativi di tutto il territorio nazionale!!); area bookshop (rigorosamente con volumi di settore); area laboratori didattici, per adulti e per ragazzi; area meeting/dibattiti ed infine, un settore destinato alle collaborazioni di più artisti che espongono il 'frutto' della propria cooperazione, insomma il classico sogno nel cassetto no?

...e cosa pensi del futuro dell'artigianato e del "fatto a mano"?
Credo davvero che fra non molto i tempi saranno maturi per un giusto riconoscimento, economico e qualitativo, del prodotto fatto a mano, dal momento che nell’ultimo periodo il mondo dell’handmade sembra finalmente riprendere quota e cominciare a conquistare, a piccoli piccolissimi passi - ma è già qualcosa, il ruolo che merita anche in Italia.
Ed è innegabile come questo processo di rivalutazione sia frutto,  da  un lato, di una crisi che ha riguardato soprattutto la sfera femminile, spingendo moltissime donne - e io tra queste - a far emergere la propria bravura e creatività, sino ad allora relegata nelle 4 mura di casa propria, ma rappresenti al tempo stesso l’esito della saturazione di un prodotto sempre più omologato e seriale in totale contrasto con l’unicità e valore di un articolo realizzato con metodo artigianale.
Sempre più persone ritengono, infatti, molto più originale, attraente, ma anche utile possedere una creazione artigianale, perché ti permette di indossare, o far indossare prodotti unici e di qualità, non omologati, realizzati con passione e una materia prima di cui è più facile conoscere caratteristiche e provenienza.
Certamente il percorso è ancora lungo e tortuoso, ma sono sempre più convinta che il cambiamento sia in atto e questo grazie anche all’enorme opera di comunicazione portata avanti da tantissime/i creative/i che ho avuto il piacere e l’onore di conoscere in questi ultimi anni e a cui devo un profondo arricchimento personale.





Luthopika crea accessori in grado di fondere insieme eccletticità ed eleganza, dando la possibilità di scegliere tra linee differenti:
-          La linea casual rappresenta indubbiamente la linea più “popolare”. Ispirati alla ben nota serie degli snakes in argento i miei girocolli, bracciali e orecchini sono accessori comodi ed estremamente versatili adatti a un outfit quotidiano, ma anche in grado di soddisfare un abbigliamento più esigente, in alcuni casi giocando con divertenti contrasti chiaro-scuro.


-          La linea stylish è rivolta a tutte le donne desiderose di accessori vistosi, modelli e scelte cromatiche incapaci di passare inosservati.


-          La linea “special guest” dedicata a tutte quelle donne fuori dagli schemi. Una linea di accessori capaci di attribuire a chi li indossa una natura non ordinaria, ispirata all’arte, alla musica, alla cultura tribale, insomma tante idee, suggestioni e colori in costante divenire. E’ il caso, fra tanti, del modello Walkman, un girocollo che mi piace ritenere frutto di una certa influenza british o del bracciale modello Mondrian.

Credits:
Figg. 1-2. Creazioni Luthopika. Foto di Andrea D’Ardes
Figg. 3-5. Creazioni Luthopika. Foto di Giusy Sibilano
Figg. 6-9. Creazioni Luthopika. Foto di Andrea D’Ardes
Figg. 10-13. Creazioni Luthopika. Foto di Giusy Sibilano

1 commento: