venerdì 10 giugno 2011

"Dedicata". Solo per chi mastica Postiche.

...continua lo speciale Postiche


Che significato ha il nome che hai scelto per il tuo brand?
"Postiche" significa letteralmente "posticcio" in lingua francese. Il nome è stato scelto perchè mi divertiva il contrasto insito in una parola dal suono così chic ma dal significato così basso. In fondo le mie collane sono un elemento estraneo al corpo e sono "finte" in quanto realizzate con materiali non preziosi.


Come inizia la storia intitolata Postiche?
Ho sempre realizzato oggetti fatti a mano, in particolare collages, ma la produzione delle collane è nata durante una permanenza a New York nel 2006, dove ho iniziato casualmente a comprare pezzi per crearle per me. Da subito hanno avuto un certo successo, quindi ho cominciato a realizzarne su ordinazione e ho stretto accordi con alcuni negozi di Brooklyn interessati a tenerle, ma dovendo ripartire dopo pochi mesi il progetto si è arenato. Ho continuato anche in Italia nella ricerca di materiali e nella composizione di questi micro-assemblages vendendoli privatamente e producendone esclusivamente quando trovavo pezzi davvero interessanti. Gli elementi che utilizzo provengono da luoghi disparati, in particolare da peregrinazioni per mercatini delle pulci in Italia e all'estero: in particolare ho lavorato su delle vecchie carte da gioco ungheresi trovate nel corso di ripetuti viaggi nei sobborghi di Budapest. Ne ho fatto camei ed ho successivamente applicato timbri, collage e calligrafia. Ho realizzato anche collane su commissione, che ho chiamato "dedicata", in cui ogni pezzo racconta le caratteristiche o gli interessi di chi la indossa.


Qual'è il leitmotiv del tuo marchio?
Credo che apparentemente sia vintage / retrò, così mi hanno sempre detto.. di certo questo sapore c'è e in effetti ricerco sempre questo genere di oggetti.. e non amo le cose troppo romantiche o "bon-bon". Definisco le mie collane "micro-assemblage made for freaks" dove possono convivere carte antiche e animali di plastica, oppure perle e scatolette di tonno. Il trucco? Non avere regole.


Cosa vuoi trasmettere con le tue creazioni?
Il mio desiderio è semplicemente creare un oggetto che abbia un'armonia. In certi casi c'è anche un messaggio – più o meno nascosto – che le rende come una specie di amuleto: spesso inserisco parole o frasi attraverso collages, timbri o calligrafia.


Cosa apprezza la tua cliente?
Non so.. Credo che le mie creazioni piacciano a chi coglie l'armonia di cui parlavo, a chi vuole indossare qualcosa di unico e non sempre facile da portare. A chi apprezza i pezzi che applico, soprattutto quelli più rari, quelli che ad alcune persone appaiono, assurdi come il "bambolino di Bruxelles". 


Cosa ti dà maggiore ispirazione?
Difficile a dirsi.. Sono tante le cose. Quartieri e rigattieri di ogni città. e forse trovare oggetti "esclusi" e riabilitarli.


E nel futuro prossimo?
Presto attiverò una regolare vendita online e sono interessata a trovare nuovi canali di distribuzione o a creare dei pezzi su commissione per stylist o costumisti.




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